Subito dopo la seconda guerra mondiale, la riforma agraria consentì l’insediamento della popolazione sull’altopiano silano dando il via alla creazione di importanti coltivazioni di patate. Un viaggio nell’altopiano più grande d’Europa, le condizioni dell’alta montagna accompagnata dalla dislocazione mediterranea, con terreni ricchi di sostanze organiche e potassio che lo rendono ottimale per la coltivazione del tubero.
Nel 2003 la svolta, la creazione di un consorzio che raccoglie più di 70 produttori e l’internazionalizzazione di un prodotto di qualità come la Patata della Sila, che riesce ad ottenere la denominazione di IGP.