Due giovani imprenditori agricoli hanno scelto di investire in un progetto di recupero e valorizzazione della cipolla bianca di Castrovillari, un tempo regina incontrastata del territorio.

Quattro mani sporche di terra e sudore che guardano al futuro con radici solide nella tradizione. Siamo a Castrovillari, nella Calabria settentrionale, all’ombra delle cime maestose del Pollino, il parco nazionale più grande d’Italia. Qui in agro di Giardini (Jardini), una località caratterizzata dalla presenza di alcune sorgenti naturali di acqua, era consolidata la coltura della cipolla bianca, un ecotipo locale dalle dolcezza superlativa. Regnava incontrastata sul territorio con una forza produttiva capace di soddisfare la domanda dei comuni vicini della provincia di Cosenza (Terranova da Sibari, Spezzano Albanese, Villapiana, Cerchiara, Francavilla Marittima, Mormanno) e della vicina Basilicata (Rotonda, San Severino Lucano, Terranova di Pollino).

La visione moderna di una tradizione

Una storia agricola di successo che oggi Francesco Trapani (titolare dell’azienda agricola Cavoli miei) e Benedetto Di Vasto (dell’azienda Di Vasto) hanno scelto di ripercorrere nel solco della modernità tenendo fede alle origini di un ecotipo per valorizzarne la qualità produttiva. La cipolla bianca mira a diventare un “monopolio” alimentare capace di reggere la sfida dei nuovi mercati e collocarsi nella nicchia delle produzioni di eccellenza nell’ambito del Mediterraneo.

Dal racconto e dall’esperienza degli agricoltori, che oggi rappresentano la memoria storica della identità alimentare di Castrovillari, hanno iniziato una produzione che ha saputo esprimere grandi risultati.

I tempi della raccolta

Il seme della cipolla si raccoglie, come da tradizione, il 16 luglio, il giorno della Madonna del Carmelo. Il semenzaio (pruvinu), sempre nel rispetto della tradizione, si prepara entro il 5 di agosto, rigorosamente in fase di luna calante, per avere le piantine pronte per il trapianto agli inizi di novembre. La raccolta delle prime cipolle per il consumo fresco parte a fine febbraio e continua fino a giugno,le cipolle mature invece a si raccolgono a luglio.

Dimensione di calibro medio grande dalla dolcezza molto accentuata, la cipolla di Castrovillari ha qualità organolettiche uniche e si presta a trasformazioni secondarie come marmellate e conserve che ampliano la possibilità del suo utilizzo in cucina. La colorazione dorata con screziature rosa la rendono bella anche alla vista. La produzione punta alla sostenibilità biologica nel rispetto del territorio.

Il marchio di tutela

Il progetto in essere punta a rendere la cipolla riconosciuta attraverso un marchio di tutela europea (Igp o Dop) che la valorizzerebbe ulteriormente. Un’opportunità, dunque, per restare sul territorio creandoun’ economia agricola a basso impatto ambientale per la quale l’area è particolarmente votata mirando ad un’implementazione della salvaguardia della biodiversità della regione.

 

Francesco Trapani | Azienda agricola Cavoli miei

Benedetto Di Vasto | Azienda agricola Di Vasto