Le reti che si tendono, il sole ancora nascosto dietro le nuvole, l’angolo con santini e madonne. Ogni mattina per tutta l’estate l’area dello Stretto di Messina si riempie delle tipiche spadare.
“Siamo nati a mare, ma la pesca del pescespada è qualcosa di unico”: un colpo, la corda che si tende, la spada che si apre e si chiude e la pesca che diventa reddito, diventa cibo, diventa ricchezza per tutte le famiglie e per una tradizione che si sta perdendo.
“E’ una tradizione che si sta perdendo, eravamo dieci barche e ora siamo due, ci vuole sacrificio”.